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A tale proposito Roberto Della Rocca e Andrea Casiere sono andati a leggersi cosa effettivamente è scritto nel fascio 246 dell’Archivio di Napoli e hanno riportato quanto riscontrato in una nota su facebook dalla quale citiamo liberamente qui di seguito. Bisogna aggiungere che il resoconto della Fiera di Parigi del 1855 (la data effettiva, anche se si è sempre indicato il 1856) cita anche un primo premio per l’industria dei coralli napoletana. Resta peraltro il fatto che le Due Sicilie (come Stato) non risultano incluse nell’elenco degli Stati partecipanti.
Pare però che ci siano altri documenti che comproverebbero il terzo posto delle Due Sicilie, i riferimenti però, per ora non sono noti, dovessere concretizzarsi ve ne daremo conto in una nota o, se necessario, in un prossimo articolo.
Seguono alcuni commenti in proposito di Gennaro De Crescenzo (Presidente del Movimento Neoborbonico)
Nostra traduzione dell’articolo di Gerald Warner apparso sul sito blog.telegraph.co.uk il 1? agosto 2008. Il punto di vista ? interessante, specie dove considera il regime savoiardo antesignano di quello fascista (ed infatti il regime fascista non segn? alcuna soluzione di continuit? con il regime che lo precedette, e lo stesso pu? dirsi, anche se parzialmente, per quello che gli successe). Ci sono alcune forzature (per esempio la confusione tra laicit? ed ateismo) che indeboliscono, a nostro avviso, la tesi proposta.
Marx: ?i siciliani e i napoletani saranno a tempo debito i vincitori sia pure sotto un altro sovrano. Qualsiasi cambiamento non potr? essere che per il meglio?."
e poi... "Il Regno delle Due Sicilie era un sistema fondato su corruzione, conflitti di interessi, favoritismi, comportamenti privi di valori e ideali..." [Questa definizione, purtroppo, potrebbe riferirsi tranquillamente all’Italia unita realizzata dai Piemontesi, ora come allora, e il cambiamento, ormai ? noto, non fu per il meglio.]
Inutile dire che tutte le norme a favore del popolo citate nell’articolo non vennero mai applicate e presto cancellate... non si sa pi? che inventarsi... anche Engels e Marx adesso... meno male che basta un po’ di sano senso dell’umorismo... ah ah ah!