da Antonia Capria Zitara
Mi sarebbe piaciuto avere ta forza di essere con voi, di raggiungere la terra degli avi di Nicola Zitara, mio marito e padre delle mie figlie, di fermarmi un attimo ai miei ricordi, alla mia università, alle mie lunghe passeggiate verso Bagnoli e da lí a Nisida, a Procida e poi ... nei sogni.
Sono spaventata. Ve lo scrivo senza remore o ipocrisia e neppure con amarezza, ma con un vasto compianto di me perché solo oggi intuisco che si finirà a guerra, una guerra fratricida. ll sud è da tempo colonia di se stesso. È stato ridotto ad un’area di disgregazione sociale, morale e di camorrismo pubblico e privato in cui invece che di produzione si è costretti a vivere di banditismo. ll clientelismo politico ha da tempo instaurato l’epoca dell’imbroglio, disgregando l’attività produttiva del nostro popolo.
Viviamo, noi del sud, opera magna del Nord in un feudo a perdere da cui i Toscopadani continuano ad attingere voti e non (vuoti).
"L’assenza di un governo per qualsiasi popolo (e il nostro Sud è un popolo) è motivo di anarchia ed e peggiore di ogni tirannide"- Francesco Domenico Proto Duca di Maddaloni dall’lnchiesta presentata al parlamento italiano il 20 novembre 1861.
Ritorniamo a noi, il tempo una volta era garantuomo - oggi non lo è piú -
"Ferdinando II aveva tentato di fare del suo regno uno stato planetario con distribuzione della ricchezza interna a tutti i meridionali, senza distinzione di classe", Zitara.
Zitara ancora scrive nell’ Unità d’ltalia: nascita di una colonia Jaka Book - Milano: "L’unità d’ltalia ha tutt’altro che occidentalizzato il Mezzogiorno. L’unificazione del mercato nazionale ha spezzato la schiena al Mezzogiorno. Dobbiamo riprendere il nostro destino nelle nostre mani. L’impresa non è impossibire, ma è indispensabile".
Vi auguro buon lavoro
Antonia Capria Zitara