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La polveriera dei forconi
Ancora commenti contrastanti sulla rivolta in Sicilia.
LA POLVERIERA DEI “FORCONI”: ESTREMA DESTRA MAFIA E MASSONERIA DIETRO LA RIVOLTA DEI TIR
di Giuseppe Lo Bianco
Il porto di Palermo bloccato da decine di tir, gli scaffali dei supermercati vuoti e i distributori a secco da tre giorni: la protesta dei Forconi arriva a Palermo, cresce l’emergenza e sale la tensione sul fronte dell’ordine pubblico, dopo le parole del presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, che ha denunciato “evidenti strumentalizzazioni politiche di demagoghi in servizio permanente effettivo” e la presenza di “realtà criminali organizzate che mirano a far saltare tutto”. Stamane a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, è convocata una riunione di prefetti per un esame complessivo della situazione.
E se il Codacons denuncia il rischio speculazioni “con possibili aumenti dal 10 al 50%” dei generi alimentari e la benzina schizzata fino alla soglia di 1,8 euro, chiedendo la vigilanza della Guardia di finanza e la mediazione del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri “affinché si possa trovare una soluzione valida al problema”, l’allarme di inquinamenti politico-mafiosi è stato lanciato da un cartello di associazioni produttive, da Confartigianato a Confcommercio che in una lettera a Monti hanno scritto: “Le ragioni delle imprese rischiano di essere strumentalizzate dalla peggiore politica, e di sfociare in un ribellismo inconcludente aperto anche alle infiltrazioni della criminalità, organizzata e non”. Posizione condivisa da Lo Bello, secondo cui il problema della Sicilia “è la sua classe dirigente, pronta a cavalcare la ribellione con pelose strumentalizzazioni: stupisce che domani (oggi, ndr) Lombardo riceverà i protagonisti della protesta, noi attendiamo ancora una convocazione”.
E anche lo storico Giuseppe Casarrubea invita a non sottovalutare la protesta: “In momenti di crisi in Sicilia affiora sempre il ribellismo incontrollato, che ha modalità e finalità di destra, a volte estrema – dice – i forconi richiamano le forche, strumenti di giustizia reazionaria e spesso eversiva”. Non a caso i riflettori della Digos si accendono dietro le quinte della protesta, tuttora abbastanza pacifica, dove si agitano gli esponenti di Forza Nuova accanto ai volti vecchi della peggiore politica siciliana delle clientele e degli scambi di voto. Ormai non è più solo un’adesione “di sostegno”, ma una vera partecipazione diretta, quella del movimento di Roberto Fiore: a Modica, dove i manifestanti hanno il sostegno dell’Mpa e di Grande Sud, a coordinare la protesta è Angelo Sannito, aderente a Forza Nuova, assieme a Concetta Spadaro, moglie di Angelo Zappia, direttore di un giornale che si chiama Terzo Occhio, di ispirazione esoterica.
E in quella zona vengono denunciate minacce ai commercianti che non aderiscono alla protesta, con intimazioni ad abbassare le saracinesche. E Forza Nuova piace molto anche a un altro leader della rivolta dei “Forconi”, che ieri hanno bloccato gli accessi del porto di Palermo: Martino Morsello, assessore a Marsala negli anni ‘80 per il Psi, candidato alle elezioni regionali del 2008 per una lista collegata a Raffaele Lombardo. Era il titolare di un’azienda di prodotti ittici poi chiusa, nel maggio dello scorso anno è stato tra i relatori al convegno di Forza Nuova a Terni sull’usura bancaria. In quell’occasione schierò i Forconi con Forza Nuova dichiarando: “Noi non partecipiamo ai convegni degli altri partiti, perché pensano di spartirsi, come si dice in Sicilia, il porco, continuando a dominare la scena politica. Il mio augurio è che con Forza Nuova si possa fare un passo avanti in questo sistema di politica corrotta”. Un’adesione convinta anche della figlia Antonella, che è dipendente della sezione di Terni di Forza Nuova. E se l’apartiticità del movimento si sta lentamente frantumando dietro regie più o meno occulte che soffiano sul fuoco della disperazione di migliaia di agricoltori e autotrasportatori siciliani ridotti allo stremo, tra gli improvvisati leader della protesta c’è persino un nobile, il duca Onofrio Carruba Toscano presidente dell’Aiase (Accademia Italiana Alta Scuola Equestre), che ieri ha marciato a cavallo assieme ad altri cavalieri su Palermo, da Villafrati, un paese a 30 chilometri circa dal capoluogo, dicendosi pronto ad andare a Roma sul proprio destriero. Nel 2002 la sua società, la Wonder, organizzò due concorsi equestri a Palermo, ma i vincitori non vennero mai pagati: “Per la pessima gestione del budget”, dissero all’assessorato regionale al Turismo.
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La polveriera dei forconi19 gennaio 2012, di duesicilie
by " NO RAZZISMO DAY - Pagina ufficiale" (Facebook) January 19, 2012 at 4:18pm
Movimento politicamente variegato.Per comprendere cosa sia bisogna conoscere le dimaniche del mondo agricolo degli ultimi decenni.La crsi dell’agricoltura, settore portante dell’economia siciliana, comincia a mio parere con l’assistenzialismo dei contributo negli anni ’80 e ’90, l’assistenzialismo, e non il sospegno economico, che con la piú bieca forma applicata anche ai forestali, gli Lsu, gli articolisti, il reddito minimo garantito e via dicendo è stato utilizzato a destra, centro e sinistra indifferentemente e con lo stesso cinismo. Migliaia e migliaia di persone schiave del politico di turno e mai messe in grado di rendersi autonomi e quindi di autodeterminarsi. Lo stesso è successo nel mondo agricolo con contributi che hanno solo sperperato un fiume infinito di denaro senza portare una modernizzazione al settore. Poi i rubinetti si sono chiusi in concomitanza con l’esplosione della globalizzazione, le aziende si sono piegate all’impossibilità di competere con i bassissimi costi dei prodotti esteri, è stato un assassinio lento e premeditato perché non c’è stata una seria politica di rilancio del settore che è stato completamente abbandonato a sé stesso. Negli ultimi 3 anni ho seguito le campagne del grano e, conti alla mano, un produttore siciliano ci rimette da 1 a 50 euro al quintale, perché i costi di produzione sono crescenti ed il prezzo è precipitato. Lo stesso vale per gli altri prodotti e in piú, l’Ue che da un lato sembrava la "mamma benefica", ha posto una serie di condizioni che hanno reso impossibile la sopravvivenza ai piccoli produttori. Ti faccio solo l’esempio dei formaggi che tutti i pastori e mandriani producevano e vendevano anche in modestissime quantità, con le norme sanitarie imposte dall’Ue è impossibile produrre secondo procedure millenarie. Questa gente nel frattempo si è indebitata con le banche. Questo è un quadro sommario ed estremamnte sintetico. In questo scenario malcontento e disperazione sono il tessuto della protesta nella quale ovviamente, si inseriscono poi elementi di provenienze politiche tra loro anche molto diverse ci sono elelementi che provengono dalla destra esattamente come altri che hanno militato nel Pci, molti centristi, non credo ci siano capipopolo, ma solo gente incazzata. Una delle gocce che in Sicilia ha fatto traboccare il vaso è stata la normativa che impone l’acquisto di una macchina per il trattamento delle potature, delle erbacce e sterpaglie, che non possono piú essere bruciate e poi usate come concime come si fa da millenni. Il movimento qui ha esordito con una manifestazione contro la Lega Nord (devo avere le foto da qualche parte) che si è svolta a Palermo ed alla quale erano presenti anche le associazioni di categoria come Cia, Confagricoltura, associazione allevatori, ma il movimento nasce da comitati spontanei. Penso che in questa situazione è facile che elementi politicizzati, a prescindere dagli schieramenti, tentino di fruttare la situazione, tanto piú in questi giorni con la concomitante protesta dei trasportatori, ma penso anche che far esplodere la rabbia sia ormai un fatto necessario e spero che sia l’inizio di una nuova coscienza. La gente da troppo tempo ha smesso di difendere i propri diritti, delegando l’indelegabile, che è il rispetto di sé e del proprio lavoro. Penso che nel movimento dei forconi, come in "Forza d’urto" che organizza i blocchi ci sia anche qualche elemento di estrema destra, molti centristi, la stragrande maggioranza di gente che sta annegando. Vedo pochissima sinistra, ma quella non la vedo da nessuna parte.
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La polveriera dei forconi19 gennaio 2012, di duesicilie
Con sdegno il Movimento dei Forconi denuncia una campagna denigratoria del Presidente industriale siciliano Ivan Lo Bello e di tutti i rappresentanti di categoria per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei Forconi. Ivan Lo Bello e i rappresentanti dei sindacati che si sono macchiati di questa infame accusa facciano i nomi e dimostrino quanto da loro dichiarato e di assumersi la grave responsabilità di simili infamanti accuse e di non essere omertosi di fronte alla popolazione siciliana che è stata ridotta alla fame dalla classe politica, dalla burocrazia con la complicità dei sindacati e della grande industria. Inizierò da stamattina lo sciopero della fame per sensibilizzare e portare a conoscenza a miglioni di italiani che hanno dimostrato solidarietà condividendo le scelte del Movimento dei Forconi.
Firmato da Martino Morsello resp. Movimento dei Forconi che in diretta su Rainews alle 10.30 rincara la dose: “Lo Bello è un vigliacco, faccia i nomi. Doveva essere lui a fare questa protesta e invece sta dall’altra parte. E poi, parla di mafia? Perché non parla delle inchieste sui rapporti tra mafia e grandi appalti per cui probabilmente è stato uscciso Paolo Borsellino?" Il riferimento è ad una famosa e ingente inchiesta dei Ros archiviata dopo la morte del magistrato el 1992. (Ripreso da Facebook)
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