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I giullari del Sud
I GIULLARI DEL SUD
Ma andiamo per ordine.
Per decenni e decenni, in verità per un secolo e mezzo dall’Unità, quasi nessun meridionale si è occupato seriamente del Sud, cosicché la “questione meridionale” è rimasta per tutto questo tempo una “questione” e basta. Negli ultimi tempi a questa parte però sono nati come funghi decine e decine di gruppi, di organizzazioni, di associazioni, di partigiani e di paladini senza macchia che si stanno indefessamente occupandosene, con l’infelice risultato che se prima erano pochi ora sono davvero troppi.
Neoborbonici, Duosiciliani, Ausonici, Indipendentisti, Monarchici, Nostalgici, Briganti, Brigantisti e Poveri Cristi sbocciano d’improvviso qua e là e quotidianamente, tra le nostri sempre piú deserte contrade. Bande!.... Bande di anarcoidi che prima si arruolano con questa o con quella associazione capeggiata da questo o da quel piccolo “Capetto del quartierino” e poi, dopo una breve e agitata militanza, si “dissociano” si disgiungono per formano un’altra banda della quale, arbitrariamente, si autonominano “Capetto” o Caporale (mi verrebbe da dire Capitano se non fosse che così dicendo la metafora la capiscono anche i bambini!). E che cosa fanno questi novelli meridionalisti, questi nuovi idealisti, questi nuovi “poveri cristi”?... Che fanno?
Per prima cosa, ma forse come unica cosa, iniziano subito una accanita battaglia, non contro il nemico comune (il Nord, le Banche, i Capitalisti, i Politici corrotti del Nord e del Sud), ma contro i loro precedenti “compagni di merenda” o compagni di “folkloristica parata di buffoni!”. Ripeto: “folkloristica e pletorica parata di buffoni!” Una guerra senza quartiere, senza esclusione di colpi, come tanti galletti hamburghesi o, per mia dottaggine congenita, come tanti Capponi di Renzo!... Che pena!... Che pena!... E chi non si allinea in questa guerra di marionette, o non ce l’ha o è Massone. Povero sud, … povero SUD in bocca a costoro!... Lo stanno rendendo ridicolo con le loro patetiche parate militari (militari senza schioppetta!) e con i loro anacronistici schiamazzi di “VIVA ‘O RE! E di VIVA LA REGINA!”
Potrei fare nomi, anzi, nomi e cognomi, ma chiunque di voi che, come me, ha appena appena frequentato quell’ambiente di pletoriche parate (anno dopo anno sempre meno numerose e, anno dopo anno sempre piú penose) sa bene a cosa e a chi mi riferisco; con questi neo Paladini e con questi GIULLARI il Sud per troppo tempo ancora dovrà rimanere SUD-DITO, non del Nord ma della ipocrisia e della stupidità di codesti paladini. Ed io, che Massone non sono, ma solo un Rotariano convinto, mi meraviglio di me stesso e mi domando sbalordito, come ho potuto accompagnarmi, (anche se per breve tempo), pranzare assieme e invitare a casa mia una sí fatta plebaglia di GIULLARI.
Povero SUD, che pena,… che PENA che provo per te!
Vincenzo Labanca
forum
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I giullari del Sud (quelli che rosicano...)14 giugno 2011, di Lorenzo Terzi
Caro Carmine (Colacino),
ti conosco come persona seria e onesta, nonché come intelligente ricercatore scientifico. Le eventuali divergenze nelle nostre rispettive idee politiche - le quali peraltro, nel quadro "italiano", lasciano, a mio avviso, il tempo che trovano - non mi impediscono di ravvisare in te un sincero meridionalista.
Faccio appello a questa tua serietà e sincerità per rivolgerti un’accorata domanda: ti sembra il caso di ospitare, sul sito dell’Associazione Due Sicilie, un intervento simile?
Che senso ha? Qual è lo scopo di questa volgare e insolente pappolata?
Sì, capisco: magari intendi tutelare la libertà di parola, di pensiero, e di tante altre belle cose. Ma permettimi di ricordarti che non esiste alcuna libertà di menzogna e di diffamazione.
Con quale diritto siffatto "signore" (diciamo così...) definisce "novelli meridionalisti", "nuovi idealisti", "poveri cristi", "plebaglia di giullari" persone che hanno sacrificato decenni della propria vita alla divulgazione della verità storica? E’ o non è, quest’ultima, patrimonio comune di tutti coloro che hanno a cuore le sorti delle Due Sicilie? Di tutti, a qualunque gruppo, circolo, associazione appartengano?
Permettimi di chiedertelo: tu sei d’accordo con quanto scrive Carneade Labanca? Condividi il suo livore rancoroso e insensato? Giustifichi il suo travaso di bile, con cui non si costruisce nulla e non si apporta alcuna critica fondata e ragionevole?
Spero sinceramente, caro Carmine, che tu voglia prendere risolutamente le distanze da questa marea di letame scagliata contro coloro che dovrebbero essere "compagni di strada".
Ti saluto con immutata stima e cordialità.
Lorenzo Terzi-
I giullari del Sud (quelli che rosicano...)27 giugno 2011, di duesicilie
Caro Lorenzo,
ti ringrazio del commento.
Neanche io capisco bene quello che sta succedendo, il messaggio che da anni cerchiamo di divulgare sembra stia raggiungendo sempre piú gente, anche grazie a giornalisti e scrittori come Pino Aprile, Gigi Di Fiore, Lino Patruno, etc., e però si nota un fenomeno stranissimo, invece di essere piú uniti sembra che tutti cerchino invece motivi per dividersi... sembra non basti piú condividere il percorso di revisione storica, volere un futuro diverso per il nostro Sud... si creano divisioni basate (secondo me) sul nulla, si discute su chi sia "veramente" "meridionalista" e se questo debba essere legato anche all’essere, per es., legittimista e/o borbonico e/o monarchico, e amenità simili... (immagina che anch’io - per ragioni che ignoro - sono stato ascluso dalla lista di coloro che ricevono i messaggi dalla rete di informazione Due Sicilie... tanto per fare un esempio). Addirittura si leggono attacchi al Partito del Sud alla cui fondazione e attività abbiamo piú o meno partecipato un po’ tutti... e ti risparmio altri dettagli... si è perso quel sentimento di appartenenza e rispetto che invece era (giustamente, secondo me) scontato fino a poco tempo fa, e la cosa deve farci riflettere.
Questa è la ragione per la quale si è ospitata la protesta, senz’altro esasperata, di Vincenzo Labanca, i toni forse non sono condivisibili (del resto il messaggio non era solo contro i "neoborbonici", includeva anche noi "duosiciliani" (e indioendentisti), "ausonici", e tanti altri), la speranza però è che l’articolo dia qualche spunto di discussione sulla sostanza, che si rifletta effettivamente quindi su questa costruzione di inutili barriere e divisioni, sulla vana determinazione di chi è "puro" e chi non lo è, su chi può "rappresentare" il Sud e chi no.
La speranza è che tutto questo venga lasciato da parte e ritorni un’unità di intenti e - soprattutto - permettimi - di rispetto reciproco anche nelle differenze che senz’altro ci sono tra noi, e che - aggiungo - è normale che ci siano in un paese grande e variegato come quello delle Due Sicilie.
Penso che sarai d’accordo con me - perché anch’io ti considero persona seria, onesta e intelligente - che pretendere un’unità ideologica su aspetti del tutto secondari (perché legati alle sensibilità personali) di tipo dinastico o confessionale o d’altro tipo non essenziale in un movimento ideale che invece voglia rappresentare e unire tutti i meridionali è del tutto irrealistico (ma soprattutto del tutto inutile).
Ti saluto ricambiando ovviamento stima e cordialità.
Carmine Colacino
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