2S
Farneticazioni e scempiaggini dalla rete

Pesante e ingiustificato attacco ai dipendenti statali

I CDS in un articolo su Facebook
martedì 28 dicembre 2010 di Guglielmo Di Grezia
Riportiamo i commenti di Guglielmo Di Grezia su un articolo apparso su Facebook nel quale si equiparano i dipendenti statali, tout court, a "servitori dello Stato", sono parole che ricordano i famosi "anni di piombo", chi dice tali parole a cuor leggero non può che assumersene la totale responsabilità, parole che comunque non possono essere accolte che con sorpresa e sdegno.
Evidentemente se si arriva a questo devono mancare altri argomenti, ma fomentare ridicole divisioni è proprio quello di cui ha bisogno il Sud? Resta poi l’amaro per il fatto che i commenti critici all’articolo su Facebook siano stati tutti cancellati e gli estensori bannati... evidentemente il dialogo e lo scambio di idee non fanno parte dei metodi correnti da quelle parti.

Alla fine si invita il presidente dei CDS ad un incontro diretto sui fatti relativi alla Nazionale di calcio delle Due Sicilie, altro argomento dove i CDS hanno millantato falsi crediti e falsificato la verità (vedi in proposito l’articolo: "Le "tre" nazionali di calcio delle Due Sicilie".

Sinceramente non volevo entrare in discussione con i “compagni di merende”, lo ritengo insensato… combattere con il niente, anche perché l’ho promesso ad una persona che per me rimane un esempio… anche se poi è difficile capire perché si accompagni a certi personaggi tipo la “maschera di picaresca sofferenza” ed i suoi accoliti “compagni di merende”… e non solo. Ma, come detto, per me è e rimane un modello anche se, credo, a questo punto non gliene freghi niente. Comunque, siccome sono tirato nella mischia per il bavero, eccomi signori.
Sono riuscito a leggere le scempiaggini scritte dal “responsabile alle ricerche” dei “compagni di merende”. Complimenti, non c’è che dire. Vorrei sapere come si fa ad accomunare una persona che lavora per lo Stato ad un servitore del governo… anzi, scusatemi, la verità è che vorrei sapere con quale ragionamento ci si arrivi... perché qui si manifestano alcune carenze logiche. Premetto che una persona onesta non si accompagna alla “maschera di picaresca sofferenza” ed ai suoi “compagni di merende”, fosse solo per onestà intellettuale, ma la cosa che piú mi sorprende è che secondo il “dotto” ragionamento si evincerebbe che, addirittura, sarebbe meglio servire la camorra che lavorare per lo Stato. Conclusione che mi pare a dir poco preoccupante, e non posso fare a meno di domandarmi come fa la persona che per me è un esempio ad accompagnarsi con queste persone, visto che anche lui è uno che lavora per lo Stato e che per noi, parlo della parte sana, onesta, è un esempio, sia come meridionalista, sia per il lavoro che svolge. Oltretutto, visto che questo “responsabile” è la stessa persona che si è fatta immortalare con il “Silvio nazionale” con tanto di foto messe in bella mostra sul web, vorrei sapere con quale faccia viene a rinfacciare a persone che orgogliosamente rischiano la pelle ogni giorno uscendo da casa, attività al servizio di un governo che lui non sembra poi disdegnare… misteri della logica, di nuovo, però mentre noi “statali” lavoriamo lui ed i suoi compagni di merende e soprattutto il suo “dux bellorum” si arrabbattano per sbarcare il lunario, perché di questo signori si tratta. In verità al “purtuallaro” poco importa del Sud, dei Borbone etc, a lui importa trovare un gonzo da fregare… e puntualmente trova qualche povera anima travagliata che pur di ricevere un minimo di interesse da parte altrui è disposto a tutto. Figuriamoci cosa può succedere se ad un idiota dài una carica altisonante… questi sarà disposto a morire per te… e questo il picaro l’ha capito benissimo. Ed ecco il soggetto in questione alacremente impegnato allo sputtanamento di tutto e tutti per portare acqua al solito mulino. Non ha capito, o meglio non vuole capire, che oltre all’appartenenza c’è qualcosa di piú a cui far riferimento e portare rispetto. Bisogna rispettare prima di tutto la persona altrui, cosa che il suo padrone non fa… non l’ha fatto nemmeno negli affetti piú intimi e cari. Bisogna rispettare l’ideale altrui e non credere che l’altro non conti niente per partito preso, ma questo, un soggetto che dice ”meno male che Silvio c’è”, è un concetto che non può capire a prescindere… il nemico è nemico e va eliminato e basta… questo il concetto del “nuovo che avanza”. Bisogna rispettare la cultura altrui ed anche di questo il compare, e soprattutto il suo aizzatore, non hanno idea, lui tutto preso ad autopromuoversi e autolodarsi del suo sapere, l’altro a vedere come sbarcare il lunario. Ci sono cose e sensazioni che non si possono descrivere, come ho detto altre volte, ed una di queste è l’appartenenza ad una patria… la patria è un sentimento cosí intimo che sinceramente mi dà fastidio parlarne pubblicamente. Ogni notte, quando mi addormento, torno a casa… nella mia patria ed ogni mattina vado a casa… nella mia patria… anche se sono a migliaia di chilometri da essa… mi sento e sono parte di essa come gli animali, le piante, l’erba ed i sassi. Sono parte di essa e come essa mi sento parte dell’universo… potrei stare delle ore a parlare di queste cose… ma non credo che un personaggio come il “tarallaro” o il suo giggionico “compagno di merende” possano capire. Oltretutto la cosa che non accetto, oltre al modo di pensare criminale, è quello di bloccare ogni discussione e possibilità di controbattere a certe scempiaggini. Non è solo vigliaccheria, questa è vera e propria idiozia e prepotenza ed a queste io non posso che ribellarmi. Comunque spero che la persona che io rispetto e che per me è un esempio indichi loro quantomeno come comportarsi… ma ho i miei dubbi sul fatto che poi siano in grado di capire… viste le scempiaggini che scrivono e a chi si accompagnano. Un ultima cosa al tarallaro: visto che vai in giro a raccontare fesserie sulla Nazionale, soprattutto a persone a me care, ti invito pubblicamente a parlarne per mettere le cose in chiaro una volta per tutte piuttosto che lamentarti dei tuoi presunti acciacchi e della malafede, guarda caso sempre altrui. Per chi non lo sapesse ripeto… senza ritegno e senza vergogna. Ma con che faccia riescono ad uscire la mattina di casa non so proprio. Comunque per chiudere il discorso, al “compagno di merende” spinto dalla solita “maschera di picaresca sofferenza”, voglio di nuovo ribadire che è meglio lavorare per lo Stato che servire la camorra! Ed ora basta per carità, come altre volte ho scritto a rimestare letame non si ottiene altro che puzzo… ed io essendo figlio di contadini di letame me ne intendo.

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