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La provincia di Salerno vuole costituirsi in Regione come Principato di Salerno

Secessione dalla Campania, raggiunto il quorum: referendum in primavera

di Clemente Ultimo - dal Corriere del Mezzogiorno - 5.12.2010
martedì 16 novembre 2010
L’INIZIATIVA PROMOSSA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, CIRIELLI

Manca l?ultima delibera dal consiglio municipale di Scafati. Favorevoli 56 Comuni e un terzo della provincia


A sinistra: Una cartina del Seicento, il Principato Citra e Olim Picentiam

SALERNO ? Sar? raggiunto e superato questa mattina il quorum necessario per richiedere l’indizione del referendum destinato, nelle intenzioni dei promotori, a dare vita alla nuova regione del Principato di Salerno. Il consiglio comunale di Scafati approver? la delibera con cui si chiede l’istituzione di una nuova regione costituita dal territorio dell’attuale provincia di Salerno. Con l’adesione del comune dell’Agro al progetto secessionista sar? ampiamente superata la soglia dei 357mila abitanti, ovvero un terzo della popolazione della provincia di Salerno, indicata dalla legge quale presupposto per l’avvio della complessa procedura costituzionale. Al momento all’iniziativa promossa dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli hanno aderito 45 comuni, enti che insieme hanno una popolazione di circa 334 mila abitanti: un risultato tanto pi? significativo se si considera che ? stato conseguito in meno di due mesi di campagna "promozionale" pro Principato di Salerno.

Grazie al raggiungimento del quorum previsto dalla legge e, soprattutto dall’ampio consenso registrato, almeno a livello istituzionale, intorno al progetto Principato di Salerno il gruppo promotore dell’iniziativa ha anche ipotizzato una data per la celebrazione del referendum: se non sorgeranno ostacoli sul cammino amministrativo del progetto secessionista i cittadini salernitani potrebbero essere chiamati alle urne la prossima primavera, probabilmente in concomitanza con il voto per le elezioni amministrative.

Oltre a Scafati, i Comuni che hanno sostenuto l?iniziativa sono: Albanella, Alfano, Altavilla, Aquara, Baronissi, Bellizzi, Calvanico, Camerota, Campora, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Castel San Giorgio, Castel San Lorenzo, Castellabate, Cava de? Tirreni, Cicerale, Conca, Corleto Monforte, Giungano, Laurino, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Montecorice, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Monteforte Cilento, Nocera Superiore, Ogliastro, Orria, Ottati, Pagani, Palomonte, Pellezzano, Perdifumo, Petina, Pisciotta, Postiglione, Roccagloriosa, Romagnano al monte, San Marzano, Santa Marina, Sarno, Sessa Cilento, Torraca, Valva e Vibonati. I 971mila elettori salernitani, dunque, oltre ad eleggere nuove amministrazioni comunali potrebbero scegliere se recidere o meno il legame con la Campania, ovvero con Napoli, il capoluogo regionale accusato di assorbire un’ampia fetta delle risorse prodotte dalle cinque province campane.

Clemente Ultimo


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